La mostra “Come Eravamo”, collocata sulle colonne dei palazzi del centro nel 2014, in occasione dell’80° anniversario della nascita di Sabaudia, è stata rimossa. Nei mesi scorsi vi erano state infinite polemiche sulla sua sorte e sugli eventuali atti autorizzativi: ora l’accurata istruttoria degli Uffici competenti ha evidenziato la mancanza delle autorizzazioni necessarie e di un progetto generale dell’esposizione, pertanto proseguirà l’attività di verifica per gli atti conseguenti. I pannelli della mostra verranno conservati in appositi spazi e poi, richieste le dovute autorizzazioni e aggiornate le informazioni delle stampe, potranno essere esposti in una nuova e adeguata sede aperta al pubblico o come mostra temporanea su pannelli amovibili in occasioni di particolari manifestazioni della città, come per esempio in quelle che saranno organizzate dal costituendo comitato per il centenario.
La mostra, infatti, poiché è di proprietà del Comune, verrà valorizzata e riutilizzata per i fini pubblici per i quali è nata, come ricordo e memoria della nostra comunità. Di conseguenza, il Comune dovrà ora provvedere a recuperare i files sorgenti per il trattamento di legge. Ora non mancheranno attacchi e strumentalizzazioni, e purtroppo anche offese, d’altronde tutto questo è proprio iniziato con un’accusa gratuita nei confronti dell’Amministrazione, quindi non ci meraviglieremo di nulla.
A chi dirà che è stato resettato anche questo, rispondiamo in anticipo con una semplice affermazione: dispiace sapere oggi, e solo a seguito di esposti e petizioni, che proprio il Comune non era in regola!
A chi dirà che ce ne siamo accorti solo ora, insinuando il dubbio che sia tutto premeditato (una cattiveria assoluta!), rispondiamo con un’altra semplice considerazione: la mostra era un’attività del Comune, per cui davamo per scontato, come è normale che sia, che tutte le procedure e le normative fossero state rispettate! Purtroppo non è stato così, per cui giustamente il capo settore competente, supportato dalla Polizia Locale e dal Segretario dell’Ente, ha fatto l’unica cosa che doveva fare: ripristinare lo status quo e rimuovere i pannelli. Del resto, al contrario di quanto dichiarato da alcuni, anche il Comune deve rispettare le leggi e richiedere autorizzazioni.
Sembra di rivivere la questione della scala della terrazza in piazza, dove solo dopo svariati anni ci si è accorti che era abusiva… in quel caso chi l’ha rimossa, è passato per coraggioso (per anni nessuno se n’era accorto), ora invece per i pannelli della mostra assisteremo a vittimismi, offese, strumentalizzazioni, difese ad oltranza e via dicendo.
Non abbiamo MAI messo in discussione la funzione sociale di quella mostra, ma non avremmo mai immaginato che dietro ci fosse la totale mancanza di permessi. Nessuna autorizzazione è stata mai chiesta ed ottenuta dagli Enti preposti e dai condomini titolari dei portici dove sono affissi i pannelli, così come non vi è alcuna traccia delle liberatorie rilasciate dai soggetti raffigurati.
Che il tutto sia avvenuto in buona fede, non cambia la sostanza della questione.
La cosa davvero sconcertante, però, è che ancora oggi si continui a dire che al momento dell’affissione fosse tutto regolare! Gli uffici hanno certificato l’assenza di documenti che rendano autorizzata/autorizzabile la mostra. Quindi, se era tutto in regola ci chiediamo: dove sono i file sorgenti e gli altri documenti autorizzativi?